Come scrivere un buon testo per i Social

Dai dati di Wearesocial 2021 emerge che trascorriamo in media 7 ore al giorno online. Quotidianamente leggiamo, scriviamo e ci interfacciamo con il mondo digital.

Siamo letteralmente inondati da contenuti testuali, grafici e video. È una gara a chi si fa notare di più, a chi utilizza la comunicazione più originale, mirata, efficace e persuasiva.

Il Copywriting la fa da padrone e, come in tutti i campi, ci sono dritte e segreti da seguire per interfacciarsi in modo mirato con i propri clienti.

Se sei curioso e ti va di conoscere alcuni segreti e consigli pratici sul copywriting, continua a leggere questo articolo!

Cos’è il copywriting?

Il copywriting, dall’inglese “scrittura di un testo pubblicitario”, è l’attività più efficace per informare i clienti, creare la consapevolezza del marchio e costruire un legame di fiducia nel tempo.

Slogan, claim e payoff fanno anch’essi parte del lavoro creativo di un buon copywriter; talvolta la scelta di poche parole è più complessa della stesura di un intero testo divulgativo.

Non si tratta solamente della questione “it’s hard to be simple” ma spesso il punto cruciale è il processo di marketing e creatività che ci sta dietro, tra giochi di parole e parole celate.

L’attività di copywriting quindi non è la semplice stesura di un testo pubblicitario. Un buon copywriter deve infatti avere buone competenze linguistiche (non sono ammessi erroracci di grammatica o semplici refusi), un pizzico di creatività e una buona dose di conoscenze di marketing.

Prima di farsi prendere dal flusso di parole ed iniziare a scrivere, è bene chiedersi: a chi mi rivolgo? Qual è il mio target?

Conoscere il proprio pubblico aiuta ad interfacciarsi con maggiore facilità e a raggiungere l’obiettivo prefissato, scegliendo anche le parole adatte ed il tono di voce più appropriato per farlo.

Per questo motivo è consigliabile definire una rappresentazione immaginaria del lettore-cliente adatto al tuo brand (in gergo di marketing, le buyer personas).

Puoi crearti un prototipo di consumatore considerando ad esempio:

  • il genere e la sua estrazione sociale;
  • la generazione di appartenenza;
  • il suo stile di vita;
  • i suoi interessi;
  • i social network che utilizza e i contenuti che preferisce.

Quando saprai a chi rivolgerti, potrai descrivere i punti di forza del tuo prodotto, la nuova promozione e qualsiasi altro aspetto tu decida di comunicare al tuo target.

Regole e lunghezza per un buon copy sui Social Network

Il copywriting funziona se è pianificato.

Bisogna definire il messaggio da trasferire, il tono di voce e lo stile del testo. Ad esempio, per un’azienda che si interfaccia con la Generazione Z (i nati dal 2000 in poi) e che vende abbigliamento può avere senso utilizzare un tono informale, divertente ed uno stile persuasivo, che punti ai giochi di parole e alle emoji.

Una comunicazione può considerarsi efficace se rispetta le “quattro massime” teorizzate dal filosofo Paul Grice, ossia:

  1. Massima della quantità
  2. Massima della qualità
  3. Massima della relazione
  4. Massima del modo.

La quantità dell’informazione è importante, non deve essere né troppa né poca. Allo stesso tempo sono bandite le fake news – ovviamente – ed è molto apprezzata la trasparenza e la sincerità delle informazioni (via libera ai contenuti di qualità).

Ogni relazione condivisa deve essere coerente ed  avere senso logico. Meglio tenersi lontano dal divagare.

In ultimo, il modo: meglio essere chiari. È sconsigliato essere prolissi ed ambigui.

Parole d’ordine: semplicità ed arrivare dritti al punto. Le migliori frasi sono costituite da un soggetto, da un predicato e da un complemento.

Non dimenticarti di generare l’attenzione del tuo cliente! Comunica ed invita all’azione con una call to action, come: visita il sito, contattaci, richiedi, etc. Sii diretto e creativo, dicendo ciò che vuoi che i tuoi utenti facciano e – possibilmente – variando gli inviti all’azione.

Il percorso visivo e gli “ancoraggi” o anchor links

Secondo alcuni studi, quando scorriamo velocemente le bacheche social ci piace soffermarci sulle foto di persone, ricerchiamo i volti, le emozioni suscitate e siamo coinvolti, spinti a reagire.

Il percorso visivo condotto di fronte ad un post spinge a guardare prima la foto, poi il testo, parti specifiche del testo (se usati, grassetti, link, corsivi, evidenziazioni, emoji, etc…), ed infine l’intera descrizione del post.

Scrivi dunque un buon copy ma non dimenticare di curare gli elementi di “corredo” che arricchiscono l’esperienza utente.

Ciascun social network presenta regole differenti, proprio perché si rivolge ad un pubblico differente. Lo spazio a disposizione per i copy è diverso in base al formato e al canale d’uso. Quindi – dove necessario – varia il testo di un medesimo post declinato su più social network simultaneamente.

Oltre alla grafica per i social, è importante anche capire qual è l’ambito di interesse del nostro pubblico per scegliere soggetti delle immagini accattivanti, in grado di catturare l’attenzione e far “fermare” il lettore durante lo scroll della pagina. Una ricetta ben impiattata? Un fisico da invidiare? Una location incredibile? Un vestito? un vip?

Non c’è un giusto o sbagliato, c’è solo appropriato!

La lunghezza di un post sui Social Media

Ci sono tanti articoli online che specificano la lunghezza ideale del testo di un post sui Social. Per quanto esistano delle buone pratiche e delle regole non scritte, a nostro parere conviene scrivere il giusto per spiegare un determinato concetto. In alcuni casi saranno 60 caratteri, in altri non ne basteranno 600. Dipende sempre dall’obiettivo:

  • stai introducendo una pagina web esterna e vuoi che gli utenti vadano a leggere / ad approfondire? Allora è sufficiente una sintesi breve per poi indirizzare gli utenti all’articolo / alla pagina web.
  • Stai affrontando un tema spinoso, di attualità, e vuoi raccontare un punto di vista? In questo caso, probabilmente servirà un testo articolato e lungo.
  • Il focus è totalmente su un’immagine o su un video? In questi casi, “un’immagine vale più di mille parole”, quindi può bastare un copy descrittivo brevissimo, fulmineo, una battuta secca.

Se preferisci avere qualche riferimento numerico “di massima”, ecco le norme di buon senso da cui partire.

social media marketing facebookFACEBOOK. Per Facebook, ad esempio, solitamente non si superano gli 80 caratteri, anzi è consigliato scendere sui 40.

Diciamoci la verità: la scritta “Leggi altro” ci spinge davvero a soffermarci? Deve essere davvero un copy interessante, altrimenti passiamo ad un altro post senza indugio. L’unico modo per far sì che ciò accada è puntare tutto sull’incipit del discorso.

I principali formati disponibili su Facebook sono:

  • solo testo, soprattutto per le comunicazioni di servizio;
  • foto con testo;
  • testo in immagine;
  • post + link con una foto, un titolo ed un link esterno per approfondire.

instagram marketingINSTAGRAM. Per Instagram, una didascalia di accompagnamento all’immagine può contenere fino a 2200 caratteri. Attenzione però, dopo il 126esimo carattere l’utente vedrà comparire la scritta “altro”.

Se vuoi scrivere una didascalia informativa o interattiva con call to action, meglio restare nei 125 caratteri o quanto meno esprimere all’inizio la parte più attraente del tuo discorso.

Se invece, vuoi raccontare una storia articolata, come dicevamo più sopra, via libera alla didascalia lunga. Qualche emoji qua e là può agevolare la lettura.

I formati su Instagram sono:

  • immagini singole o carosello;
  • video;
  • stories.

linkedin marketingLINKEDIN. Con LinkedIn il discorso cambia un po’. Il pubblico è diverso ed utilizza un linguaggio in teoria più tecnico e professionale.

Gli argomenti principalmente trattati sono di ambito aziendale, educativo ed informativo, anche se la deriva ai contenuti maggiormente di intrattenimento è sempre più evidente anche su LinkedIn.

I formati principali disponibili:

  • post;
  • articoli;
  • immagini e video.

I post hanno una lunghezza massima di 1300 battute e anche qui è possibile condividere video, foto e link.

Quando affiancare hashtag ed emoji al copy?

Come abbiamo già anticipato, a volte il solo copy non è sufficiente per farsi notare. Vanno considerati diversi aspetti e può essere utile (oltre alla parte grafica) aggiungere anche qualche etichetta o parola chiave, come gli hashtag (#).

Le prime forme di “#” risalgono al 2007 su Twitter ed oggi sono praticamente ovunque, in ogni post e in ogni social.

Ma qual è il numero perfetto di hashtag da usare? Come sceglierli e dove utilizzarli? Anche qui vige un discorso di funzionalità e buon senso, oltre che dagli spazi disponibili. Ma riassumiamo brevemente…

instagram marketingINSTAGRAM. Su Instagram puoi inserire fino a 30 hashtag. Buona regola vuole che gli hashtag siano coerenti con il post e che non siano tutti d’uso così comune, meglio se ne usi anche di nicchia, insomma. Può essere utile fare una ricerca degli hashtag manuale e con tool.

Puoi analizzare (dalla funzione cerca di Instagram) quelli in uso dai tuoi competitor, dagli influencer e dai tuoi clienti. Inoltre può essere interessante utilizzare qualche strumento come Hashtagify e RiteTag.

Il primo è per professionisti, ad ogni ricerca ottieni un’analisi e dei suggerimenti personalizzati. Il secondo ti suggerisce gli hashtag in base al tuo post e ti permette di confrontarli con quelli più popolari online.

Ricordati inoltre di non fare “copia incolla” usando sempre gli stessi # e nello stesso ordine. Instagram infatti penalizza fortemente questo approccio ripetitivo e statico; per quanto possa comportare un buon risparmio di tempo, non è comunque consigliabile farlo.

linkedin marketingLINKEDIN. Su LinkedIn il funzionamento è concettualmente diverso: gli hashtag sono utili per seguire gli argomenti più interessanti e ti aiutano a rafforzare la tua rete. Puoi analizzare e seguire quelli che più interessano alla tua cerchia e selezionarli dalla barra di ricerca.

hashtag per linkedinEcco 3 consigli pratici:

  1. Non utilizzare troppi hashtag
  2. Combina gli hashtag al copy
  3. Personalizzali, rafforzando la visibilità del tuo brand.

Un altro modo per far spiccare il tuo post in mezzo a tutti gli altri che appaiono nella timeline è l’uso delle emoji.

Le emoji sono iconcine giocose e divertenti, tipiche delle chat, pertanto non bisogna abusarne e occorre selezionare quelle giuste e saper capire quando e se utilizzarle.

Di pari passo con il tono di voce e con l’immagine del brand o del servizio, nonché delle tematiche affrontate, è importante quindi ragionare su se utilizzare le emoji o meno e su quali scegliere.

 

 

6 consigli pratici per un buon copy

In ultima battuta, ecco 6 consigli pratici per scrivere un buon copy ed attirare l’attenzione del tuo target:

  1. Definisci in anticipo l’obiettivo di ogni post

Ad esempio, potresti scrivere un copy per informare e presentare un nuovo prodotto, per stimolare l’interazione degli utenti, per innescare un sondaggio, per fornire un’informazione, promuovere un evento oppure per aumentare le conversioni.

  1. Parla la stessa lingua del tuo cliente

Utilizza lo stesso “idioma” del consumatore, e al tempo stesso, soddisfa le sue aspettative. Fai attenzione nella scelta tra “tu” e “voi”: rendi il tuo lettore una priorità e riduci le distanze. Cosa sta cercando? Cosa può servirgli?

  1. Perché dovrebbero scegliere il tuo prodotto?

Vai dritto al punto, elenca i vantaggi e gli elementi che ti differenziano dai tuoi concorrenti.

  1. Stimola i 5 sensi e largo alle emozioni

Un buon copy sa trasferire sentimenti ed emozioni in grado di coinvolgere l’utente.

  1. Affianca l’elemento visivo al copy

L’immagine ti aiuterà ad attirare maggiormente l’attenzione dell’utente. Per questo motivo è importante mantenere una coerenza di comunicazione tra copy e grafica.

  1. Usa l’arma della persuasione

Racconta una storia (metti in pratica lo storytelling e mettici la faccia), fai degli esempi pratici e concreti, descrivi casi aziendali e ricerche di mercato, mettendole a confronto.


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